L’opera educativa, come l’opera d’arte, nasce via via la si sviluppa, per gran parte a priori è imprevedibile” scrive nel 1973 Danilo Dolci.

Il giorno 3 settembre si è tenuta  l’inaugurazione della nuova Scuola Primaria “Mons. Pietro Sigismondi” di Villa d’Almè. L’evento, aperto dal corpo bandistico “Pio XI”,  ha visto un’alta partecipazione da parte della cittadinanza. Il taglio del nastro è stato effettuato dal Sindaco Manuel Preda e dalla Dirigente Scolastica Marta Beatrice Rota a suggellare la collaborazione tra scuola e territorio. Oltre al Sindaco erano presenti diverse autorità tra cui il Presidente della Provincia Pasquale Gandolfi ed Elena Carnevali, membro della Camera dei Deputati. Inoltre, all’inaugurazione è intervenuto con un video messaggio anche il Ministro dell’Istruzione Bianchi, per condividere questo momento importante per la nostra comunità.

 

Video messaggio del Ministro dell’Istruzione Bianchi

Durante la giornata, su prenotazione, è stato possibile fare una visita guidata dell’edificio, con il coinvolgimento del gruppo “Noi di Villa” insieme con gli studenti e le insegnanti, per scoprire aule progettate come ambienti di apprendimento innovativi. Nell’atrio della scuola è stato presentato un grande affresco restaurato di Trento Longaretti, mentre nel giardino della scuola la comunità scolastica ha voluto dedicare un ulivo per uno studente di classe terza scomparso precocemente lo scorso anno.

Mentre il Sindaco consegna la scuola nelle mani della comunità dicendo: “Questa scuola è vostra. Ora abbiatene cura e rispetto, sfruttando le potenzialità che vi offre”, la Dirigente mette in luce l’importanza della relazione umana di cura nell’opera educativa riprendendo la frase di Danilo Dolci:

“La scuola è uno degli spazi, dei luoghi, dei contesti in cui l’opera educativa si genera ed essendo educativa, per la maggior parte, è imprevedibile. Non basta in questo caso un calcolo esatto, una previsione precisa, un certo numero di viti e bulloni, con tot tonnellate di cemento… 

L’opera educativa ha sì un progetto da realizzare, ma deve necessariamente lasciare spazio all’imprevedibile… 

L’imprevedibile è dato dalla relazione educativa e dal suo essere processo maieutico reciproco. Non si apprende se non dentro una relazione umana, attenta, rispettosa, in ascolto, che si genera ogni volta in modo nuovo, unico, come un’opera d’arte.”

Video della Banda Pio XI che suona l’inno di Mameli