Buongiorno a tutti!

Oggi gli alunni della 1^D, della Scuola Secondaria di I° di Almè,  vi racconteranno il progetto a cui hanno lavorato in classe.

Quest’ultimo, ha diversi obiettivi, ed il principale è quello di riuscire a riciclare il più possibile e a non sprecare in modo inopportuno.

Abbiamo iniziato questo lavoro perché spesso ci capitava di sbagliare il cestino quando dovevamo smaltire i rifiuti come, ad esempio, gli involucri delle merende e la plastica nella carta, la carta nel cestino dell’indifferenziato ecc…

Dato che i nostri professori si sono accorti di questi comportamenti scorretti e per lo più inconsapevoli, hanno così deciso di lavorare attivamente su questo argomento, caricando poi in un secondo tempo sulla nostra classroom un file con video, immagini, documenti e spiegazioni approfondite riguardanti le 4R e la raccolta differenziata dei rifiuti.

Di cosa si tratta? Ecco le spiegazioni.

La prima R,ossia Riduzione, significa appunto ridurre la produzione giornaliera di rifiuti, perché gran parte degli imballaggi in commercio e non solo (anche altri materiali e oggetti di uso quotidiano) vengono poi gettati e accumulati, diventando così rifiuto, spesso inquinante e dannoso per l’ambiente.

Inoltre, se non lo sapete, si vanno ad usare una grande quantità di materie prime e di risorse, alimentando così il consumismo sfrenato e la sovra-produzione, in maniera non sostenibile.

La seconda R,denominata Riutilizzo, è quell’azione immediata che prevede il recupero dei materiali (non ancora divenuti rifiuti) e delle loro funzioni, anche se diverse dall’originale. Degli esempi: i rasoi usa e getta, che potrebbero essere sostituiti con uno elettrico o uno con batterie ricaricabili; oppure nel caso delle bottiglie d’acqua in plastica, che potrebbero essere sostituite da borracce in metallo o bottiglie di vetro e poi riempite, nei distributori  appositi (a pochi centesimi), in modo anche da risparmiare economicamente, evitando il ciclo infinito del “compra-usa-getta-compra…”, ogni volta.

La terza R, è Riciclare, cioè un’azione fatta su un materiale che, divenuto effettivamente rifiuto, non è più apparentemente funzionale allo scopo per il quale è stato creato. Dobbiamo quindi cercare di recuperare materiali riciclabili come plastica, legno, vetro, carta, alluminio, ecc.. non mischiandoli in uno stesso bidone, così da rendere il processo più veloce, per poterli trasformare poi in qualcosa di nuovo, simile o molto diverso dall’originale.

Questa R è perciò legata in primo luogo alla Raccolta differenziata, che consiste appunto nel raccogliere separatamente i rifiuti.

Pensiamo alle lattine trasformate in biciclette, alla plastica da cui si ricava il polietilene (PE) che serve per la produzione di bottiglie, nastro adesivo, cassette e sacchi della spazzatura ecc…

Infine, la quarta e ultima R, cioè Recupero, costituisce la fase finale del processo di gestione del rifiuto, insieme allo Smaltimento.

Alla fine del ciclo di uso e riuso di un prodotto, infatti, quando non sarà più utilizzabile, cercheremo da un lato, di eliminare definitivamente i rifiuti speciali (lavatrici, stendi panni, Pc, cellulari, ecc…) raccolti appositamente nelle isole ecologiche di ogni Comune, o di ottenere da essi altri materiali o prodotti da poter utilizzare nuovamente, e dall’altro produrre addirittura energia.

Questo è ciò che normalmente succede ai rifiuti indifferenziati e speciali, dopo attente analisi.

Essi vengono mandati al termovalorizzatore, cioè un inceneritore che converte il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia destinata ad altro uso. Il vantaggio che offre è importante, non solo a livello energetico, ma anche a livello di spazio pubblico occupato dai nostri rifiuti (discariche).

Vogliamo lasciarvi inoltre la definizione di sostenibilità, che si riferisce alla capacità dell’uomo di soddisfare le esigenze e i bisogni del presente senza compromettere però le possibilità delle generazioni future di accontentare le proprie.

Alla fine, tutti gli alunni della nostra classe hanno realizzato un lavoretto creativo.

Inquinare, significa Infettare, contaminare con batteri o altri agenti  comunque nocivi l’ambiente in cui tutti viviamo, e così, al posto di buttare materiali ancora utilizzabili che al momento sembravano rifiuti, abbiamo provato a riciclare e a riutilizzare ciò che avevamo, creando quindi oggetti completamente nuovi: giochi, oggetti di uso quotidiano, vasi, decorazioni e molto altro. (In allegato troverete tutte le immagini).

Questa esperienza è stata utile e costruttiva per noi, e il nostro comportamento sarà più consapevole e avrà in parte influenza non solo sul nostro pianeta ma anche sulle generazioni future. Sperando che anche loro seguano questo esempio, come noi …

Grazie per aver letto il nostro articolo e aver dedicato il vostro tempo.

 Gli alunni della 1^D